Parte
01: Pellegra,
indagini territoriali, atterraggio astronave!
Il
Cremonese
Pellegra,
weekend con gli alieni
Castelleone
"Venite
a vedere cosa è successo in un campo a Pellegra. Il Mais
è tutto a terra e le piantine abbattute disegnano un specie
di cerchio":
con queste testuali parole inizia l'articolo pubblicato nel
quotidiano locale "Il Cremonese" di domenica 27 luglio, grazie
dell'invito e non per curiosità, ma per seri motivi di
studio siamo andati a vedere di persona.
Immagine satellitare, zona dell'atterraggio
occultata con bassa risoluzione.
PELLEGRA: "campo con evidenti segni di bruciatura"
La
prima volta che ci siamo recati all'interno del campo bruciato non
è stato possibile compiere un adeguato sopralluogo, per la
presenza di acqua mista a fanghiglia che lo rendeva impraticabile
insieme alle zanzare che lo infestavano, rese aggressive dal caldo
torrido. Questa volta invece il terreno era secco, con le classiche
spaccature, e all'interno sono emersi molti altri particolari:
A) una porzione considerevole di piante è
totalmente sradicata e direzionata verso l'esterno.
B) Manca una parte di granoturco, che si manifesta
completamente assente.
C) Alcune piante sono tagliate di netto appena sopra la
radice, resta fuori una parte esigua di fusto.
D) la vegetazione di granoturco disposta a muro, è
sana nella sua struttura primaria, ma è secca e disidratata
al massimo, con segni di bruciatura, mentre la radice resta sollevata
da terra, come se fosse stata risucchiata verso l'alto.
E) Le piante sono curvate con una esposizione a pancia verso
l'esterno, una modifica strutturate, senza segni di frattura o lesione
del fusto.
F) Le pannocchie nel perimetro dell'esagono non esistono,
mentre nel granoturco circostante hanno rallentato la maturazione.
G) I pochi fusti della zona più vuota sono senza
foglie, si presentano schiacciati per terra, tanto da seguire i solchi
del terreno con frantumazione, indizi di compressione dovute ad un peso
notevole.
Grazie
alla collaborazione di due fratelli del posto, appassionati di volo,
è stato possibile entrare in possesso di foto aeree scattate
con il deltaplano... Erroneamente a quanto si pensava all'inizio, la
forma non è circolare o ellittica, ma bensì
più complessa: esagonale.
Il
disegno esagonale, che compone struttura interessata, è
evidente sommando la zona totalmente spoglia con quella investita dalle
bruciature, grazie ai lati netti e rettilinei formati dalle piante
secche disposte a parete, resistenti ai nubifragi che hanno investito
la zona. Tengo a precisare che è stato dedotto dal contesto
generale che il fenomeno (l'impronta geometrica) non è di
fattura recente, ma bensì anteriore, anche di diverse
settimane fino al massimo di un mese.
Da
una analisi più attenta delle foto aeree spiccano
all'interno dell'esagono stesso, altre forme geometriche che
interessano le piante rimaste integre ma poste a rotazione verso i
bordi, nella loro ombreggiatura e orientamento disegnano delle
strutture simmetriche e coordinate fra di loro, mentre i punti
cardinali sono disposti secondo:
A) verso il Nord-Sud nei due lati retti opposti del poligono,
distanti 15 metri.
B) verso Est-Ovest. nei due angoli più acuti che
si oppongono con una distanza di oltre 18,5 metri... i lati misurano 9
metri circa.
L'aspetto
e' assai differente dal classico fenomeno dei "crop circles" , sia per
la tecnica impiegata per la realizzazione, sia per la tipologia della
piantagione, oltre a differenziarsi per il mancato delineamento che
definisce la struttura geometrica del disegno, dove e' chiara la
progressione verso l'alto dei fusti, proprio in prossimita' della
demarcazione circolare: questo ultimi, oltre a presentare una forte
alterazione biologica (come se soggetti ad essiccazione per causa di
presenza di fonti di calore ad alta temperatura, radiazioni
elettromagnetiche, ecc.,) mostrano una struttura ricurva, come se fosse
un punto critico causato da un contrasto con una massa sferoidale o
tondeggiante
Il
materiale raccolto oltre a presentare sintomi di bruciatura,
essiccamento e disidratazione causata da carenza di liquidi, ha delle
macchie da esposizione prolungata o intensa a un campo
radioattivo-energetico, solo le analisi possono dirci di quale specie
sia, preciso che sono stati trovati degli insetti morti all'interno del
fogliame, in mezzo alle pieghe, qualcosa/qualcuno ha improvvisamente
colpito le piante non permettendo agli insetti di essere al sicuro;
la pioggia non ha deturpato minimamente questi particolari
essenziali, proponiamo quindi una tesi differente da quella classica,
un intervento anomalo, inspiegabile se non in maniera esobiologica.
NOTE:
All’inizio della seconda ripresa la videocamera ha
presentato un effetto di sfarfallamento dell’immagine, simile
alle tessere del mosaico, come investita da un disturbo radioattivo,
è da capire se dovuto al luogo precedente o a quello,
attuale, che si stava filmando e visitando.
La presenza nella zona di altri fenomeni di devastazione nel
mais, il primo a pochi centinai di metri in direzione di quello situato
vicino al Cascinale, l’altro a Romanengo, a qualche km di
distanza, ma che non è stato possibile individuare per la
mancanza di conoscenza della zona e di precise indicazioni.
Le foglie sono accartocciate
su se stesse, come se avessero subito un forte calore, il tessuto
biologico è diventato scuro, al tatto è sottile e
delicato, continua a scricchiolare nello sfregamento con le dita,
sembra come papiro, essiccato al massimo.
La forma della composizione non è circolare, ma
sembra del tipo ovale, meglio precisare che compie un semicerchio che
nel curvare sfuma verso la fine dando una forma più
ellittica.
Gli arbusti del mais hanno
tutti una esposizione a pancia che curva verso l'esterno, è
così, infatti molto bene riferisce il quotidiano: "... in
cui i fusti del granoturco sono schiacciati verso l'esterno. Come se
qualcosa, dall'alto, li avesse pressati. Il più è
capire cosa : La deduzione è ovvia, è l'unica
spiegazione plausibile visto il contesto...
Giuseppe Garofalo durante il sopralluogo
la
desolazione si presenta ai nostri occhi, il terreno è
fangoso (impermeabile), l'acqua ristagna, diversamente da suolo
adiacente, le piante tutt'intorno sono piegate con una costante
curvatura, si presentano secche e scure, come se fossero bruciate ed
irradiate,
quelle a terra sono marce, disposte grossomodo a pettine, sempre in
senso vagamente rotatorio; i cespugli d'erba: sono la sola cosa viva
all'interno, il mais riverso sul terreno è privo di
pannocchie, che misteriosa fine hanno fatto?
Gli
arbusti del mais hanno tutti una esposizione a pancia che curva verso
l'esterno, è così, infatti molto bene riferisce
il quotidiano: "... in cui i fusti del granoturco sono schiacciati
verso l'esterno. Come se qualcosa, dall'alto, li avesse pressati. Il
più è capire cosa : La deduzione è
ovvia, è l'unica spiegazione plausibile visto il contesto...
...continua la Seconda Parte: analisi dei campioni
Ricercatore
responsabile e tecnico analisi informatiche:
Garofalo
Giuseppe
Equipe
Nucleo S.I.R.I.O.: Studio Investigativo Ricerca
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